Come trovare gli alieni nel cosmo? Dovremmo cercare pianeti fluorescenti!

Una delle domande che più preoccupa gli scienziati - e in effetti l'umanità - è la possibilità se non siamo soli nell'universo. Come forse saprai, non mancano le iniziative incentrate sulla ricerca di forme di vita aliene nel cosmo e, grazie a un recente studio pubblicato da ricercatori del Carl Sagan Institute della Cornell University negli Stati Uniti, i cacciatori di ET possono ora essere a conoscenza di un altro indizio che potrebbe indicare l'esistenza di alieni là fuori!

Scintillio, scintillio piccolo pianeta ...

Secondo il team dietro lo studio, le stelle di classe M sono tra le più abbondanti nell'universo e un problema con questi soli è che sebbene siano molto più piccoli dei nostri ed emettano anche meno luce, di solito sono "Turbolenti" e lanciano grandi quantità di radiazioni UV sui pianeti che orbitano attorno a loro, anche quelli nella zona abitabile dei loro sistemi stellari.

Ci si aspetterebbe che tutta questa energia impedirebbe alle forme di vita di emergere su questi mondi, ma, sostengono gli scienziati, in questi luoghi potrebbero esserci organismi che possono sopravvivere alle radiazioni. La Terra ospita creature come questa: i coralli possono trovare coralli in grado di assorbire i raggi UV del sole e di neutralizzarli, convertendo le radiazioni in lunghezze d'onda visibili e innocue sotto forma di luce radiante.

(Fonte: Study Finds / Stock.adobe.com / Eugenia / Riproduzione)

Questo bagliore è noto come bioluminescenza - e gli scienziati che hanno pubblicato lo studio suggeriscono che dovremmo cercare questa luce nel cosmo, poiché potrebbero esserci forme di vita extraterrestri che hanno sviluppato la stessa capacità di neutralizzare le radiazioni dei nostri coralli ed emettere il bagliore. fluorescente.

Inoltre, la maggior parte dei raggi UV che raggiungono il nostro pianeta sono bloccati dallo strato di ozono che ci circonda. Tuttavia, negli esopianeti privi di questo strato protettivo, gli organismi - se esistono - possono aver sviluppato diversi modi di neutralizzare le radiazioni e, in questo caso, bagnare l'intero pianeta con la loro luce.

Al momento, i telescopi che abbiamo qui sulla Terra non sono ancora in grado di rilevare la bioluminescenza di mondi alieni. Ma gli autori dello studio sperano che tra 1 o 2 decenni esistano già e possano aiutare nella ricerca di forme di vita extraterrestri. A proposito, gli scienziati hanno già un candidato per la possibile identificazione degli alieni, Proxima B, un pianeta roccioso che orbita attorno a Proxima Centauri, la stella più vicina a noi oltre il sole.