Gli scienziati hanno scoperto come cancellare e riattivare le memorie del topo

Se una persona è la somma dei loro ricordi ed esperienze, cosa accadrebbe se potessero essere cancellati a piacimento?

Questo potrebbe essere un dilemma etico che affronteremo in un futuro non troppo lontano. Secondo i ricercatori dell'Università di San Diego, in California, è possibile cancellare e recuperare ricordi nelle menti dei topi di laboratorio - qualcosa che era già stato verificato dagli studenti del MIT l'anno scorso in un contesto leggermente diverso.

L'esperimento che ha portato gli scienziati a questa conclusione non è piacevole. In esso, i roditori sono stati sottoposti a shock mentre i loro neuroni hanno ricevuto impulsi di luce attraverso un cavo a fibre ottiche impiantato nel loro cervello. Dopo alcuni tentativi, gli scontri si fermarono, ma ogni volta che veniva utilizzata la luce i topolini morivano di paura e apprensione, grazie al ricordo della loro precedente sofferenza.

Dopo queste sessioni, gli scienziati hanno analizzato le aree di formazione di questi nuovi ricordi e hanno lavorato per indebolire le nuove sinapsi formate dai topi. Ciò che hanno scoperto è che è stato possibile romperli completamente nel processo. Una volta sottoposti a questa perturbazione, i ratti tornarono nella camera iniziale con il cavo in fibra ottica e, con sorpresa degli scienziati, nessun roditore sembrò provare più paura o apprensione degli impulsi di luce.

Quali sono le implicazioni di questo progetto?

Il professor Robert Malinow, direttore del progetto, ha dichiarato in un'intervista: "Possiamo formare ricordi e, una volta mappate le sinapsi, possiamo cancellarle o riattivarle a piacimento". Anche se questo suona proprio come la sceneggiatura di Michel Gondry intitolata "La luminosità eterna di una mente indimenticabile", lo scienziato è sicuro che la parte migliore di questo studio siano le implicazioni mediche che possono avere un ruolo nella cura dei sintomi dell'Alzheimer.

La dominazione mondiale non sembra nemmeno essere tra i piani del team dell'Università della California. Al momento i test continuano a gattonare sui topi, e solo con ricordi di traumi, molto più facili da mappare. Passerà molto tempo prima che possano identificare ricordi più complessi e lavorare direttamente con cervelli più sviluppati.

Via TecMundo