L'asteroide che ha decimato i dinosauri ha generato uno tsunami alto 1,5 km

L'estinzione dei dinosauri, circa 66 milioni di anni fa, è ancora un evento che confonde i ricercatori. La causa più accettata per questo oggi è che un asteroide gigante ha colpito dove si trova la penisola dello Yucatan in Messico oggi. L'impatto ha provocato massicci terremoti ed eruzioni vulcaniche che hanno gettato tonnellate di cenere nell'atmosfera e messo la terra nell'oscurità permanente per circa 2 anni, contribuendo a decimare i due terzi degli animali che vivono qui.

Un altro fenomeno che ha generato l'impatto dell'asteroide è stata la formazione di tsunami. Gli scienziati lo sapevano già, ma nuovi studi indicano che le onde erano molto più grandi di quanto si possa immaginare. La nuova stima è che un'onda colossale alta più di 1, 5 km dal Golfo del Messico ha spazzato il pianeta in poche ore e ha cambiato drasticamente gli oceani, causando la morte di numerosi animali marini. La velocità dell'onda potrebbe anche aver raggiunto un impressionante 150 km / h!

"L'asteroide Chicxulub ha provocato un enorme tsunami globale che non si è mai ripetuto nella storia moderna", afferma Molly Range, scienziata dell'Università del Michigan. I ricercatori hanno utilizzato modelli computerizzati per prevedere dalla formazione di onde giganti alla completa dissipazione, dimostrando che lo tsunami era molto più grande di quanto si credesse in precedenza.

Secondo quanto riferito, l'impatto degli asteroidi ha causato tsunami catastrofici

A titolo di paragone, lo tsunami che ha colpito l'Indonesia e altri paesi dell'Oceano Indiano alla fine del 2014 - causando la morte di almeno 230.000 persone - ha avuto ondate di "solo" 30 metri di altezza. Se anche con dimensioni così "ridotte", l'evento ha provocato una catastrofe così gigantesca, è più curioso immaginare onde fino a 50 volte più grandi di così!

I risultati del team Molly Range sono stati resi noti alla riunione della US Geophysical Union a dicembre e dovrebbero essere pubblicati a breve, con una ripartizione del modo in cui gli scienziati hanno calcolato l'onda del chilometro.