E il mammifero che più uccide i membri della stessa specie è ... il suricate

Spesso, specialmente quando leggiamo storie su serial killer o macabri omicidi, possiamo pensare che nessun animale sia violento come gli umani, specialmente contro i membri della stessa specie.

Tuttavia, un recente studio del professor José María Gómez dell'Università di Granada, in Spagna, ha sorpreso di dimostrare che l'animale che uccide altri della stessa specie non è l'essere umano, ma il suricate. Secondo il lavoro, uno su cinque suricati viene ucciso da altre specie.

Qual era lo scopo dello studio?

L'idea va ben oltre la creazione di un elenco per scoprire chi uccide di più. Gómez ritiene che le specie strettamente correlate tendano ad avere livelli simili di violenza, quindi studiare altri mammiferi può aiutarci a capire gli omicidi da parte dell'uomo.

Uno dei principali risultati di questa analisi è stato che i primati - l'ordine che include noi, insieme agli oranghi, ai gorilla e ad altre scimmie - sono particolarmente violenti. Mentre in altri mammiferi, il tasso di mortalità per membro della stessa specie non raggiunge lo 0, 4%, nell'antenato dei primati quel numero sale al 2, 3%.

Per individuare il numero di omicidi, il team di Gomez ha analizzato le cause di morte nei gruppi umani dal 50.000 a.C. Queste statistiche mostrano anche che l'organizzazione della nostra società è un fattore molto importante nel ridurre il numero di morti. Tra gli Homo sapiens, quel numero non era alto come il 4 percento, ma è salito al 12 percento durante il Medioevo, per poi tornare a livelli inferiori rispetto alle iniziali.

Ma cosa significa tutto ciò?

Per il ricercatore, significa che i primati sono particolarmente violenti perché sono animali sociali, ma nel caso degli umani, queste morti sono diminuite mentre ci evolvevamo e creavamo leggi per organizzare la nostra vita.

Tuttavia, lo studio potrebbe non riflettere molto bene la realtà, in quanto non differenzia i tipi di violenza commessi contro la stessa specie. Ricorda il suricate? Questi animali uccidono principalmente cuccioli appena nati nel tentativo di ridurre la competizione all'interno del gruppo.

Lo stesso non si può dire di noi umani, con la nostra cattiva abitudine di uccidere adulti della stessa specie senza una ragione apparente. Gomez lo sa e rivela che il prossimo passo nella ricerca è vedere se le diverse cause di mortalità possono sfociare in diversi modelli evolutivi.

* Pubblicato il 30/09/2016