Un occhio sui giovani: le aziende tecnologiche preferiscono assumere millennial

I giovani sono la maggioranza nelle aziende tecnologiche. Poiché sono organizzazioni più flessibili, dinamiche e che cambiano spesso, è naturale che il profilo corrisponda ai giovani.

Tuttavia, tale preferenza ha suscitato polemiche in quanto aziende come Facebook, Google e altri nel settore stanno creando annunci di reclutamento mirati a fasce di età specifiche, il che impedisce agli anziani di vedere i posti vacanti nel tuo feed.

Questa abitudine delle organizzazioni ha indotto la Communications Workers of America a San Francisco, negli Stati Uniti, a presentare una causa legale in tribunale federale contro le aziende che utilizzano filtri di età per l'assunzione. Il gruppo afferma che la misura è discriminatoria e nuoce ai candidati di età superiore a 40 anni che cercano opportunità sul mercato.

In difesa, Rob Goldman, vice presidente degli annunci di Facebook, ha affermato che gli annunci di lavoro mirati all'età, se usati in modo responsabile, aiutano i datori di lavoro a trovare lavoratori di tutte le età.

Sempre nella dichiarazione, Goldman ha confrontato la pratica fatta online con annunci di lavoro su riviste o programmi TV rivolti a giovani o anziani. "Ciò che conta è che il marketing sia ampiamente basato e inclusivo, non solo focalizzato su una particolare fascia d'età".

L'età fa davvero la differenza?

Ai datori di lavoro, sembra di si. Il rapporto di Visier rivela che la generazione nota come Baby Boomers, nata negli anni '50 e '60, è la meno assunta presso le aziende tecnologiche (il 60% in meno rispetto alle generazioni più giovani).

I nati tra la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70, meglio noti come generazione X, sono anche facilmente liquidati da organizzazioni focalizzate sulla tecnologia. L'assunzione di questi professionisti è inferiore del 33% rispetto alle generazioni più recenti.

La corsa per l'occupazione è evidenziata dalla generazione Y e dai Millennials, quest'ultimo proprietario del 50% dei posti vacanti nelle aziende tecnologiche.

Al contrario, in pratica gli anni in più non hanno un grande impatto sulla routine delle aziende. Anche i professionisti più giovani aiutano ad aumentare i tassi di turnover: il 30 percento si è dimesso, mentre il 10 percento del baby boom e la generazione X hanno il coraggio di smettere.

Ci deve essere una regola per pubblicizzare questi posti vacanti?

Con ciò, rimane la grande domanda: abbiamo bisogno di politiche di annuncio di lavoro più chiare e standardizzate per le imprese?

La risposta è ancora incerta, ma vale la pena pensarci. Il modo di pubblicizzare i posti vacanti è cambiato. Sempre più aziende utilizzano Facebook, LinkedIn, reclutando siti Web per trovare talenti. Parallelamente, quasi una persona oggi non scende in strada e lascia il suo curriculum stampato in compagnia.

Quindi, se il mercato sta cambiando, è improbabile che il modo in cui cerchiamo lavoro oggi sia lo stesso in pochi anni. Facebook stesso ha recentemente creato una propria funzione di ricerca di lavoro, osservando questa nuova opportunità commerciale.

E tu? Sei d'accordo con il filtro per età per la pubblicazione di annunci o pensi che sarà una misura che può danneggiare le persone in cerca di lavoro? Dicci nei commenti!

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