Il veleno di scorpione può aiutare i medici a identificare i tumori cerebrali

(Fonte immagine: riproduzione / Wikipedia)

Secondo un rapporto del MIT Technology Review, una sostanza derivata da una tossina presente nel veleno di scorpione può essere utilizzata dai neurochirurghi durante operazioni complicate per rimuovere i tumori cerebrali.

Secondo la pubblicazione, una delle maggiori sfide che questi chirurghi affrontano quando cercano di rimuovere un tumore al cervello è la grande difficoltà di differenziare i tessuti sani da quelli malati. Pertanto, durante gli interventi chirurgici - che si verificano in una certa misura alla cieca - una delle preoccupazioni è quella di non danneggiare alcuna area sana, poiché un taglio di millimetro oltre il conto può significare un danno permanente per i pazienti, oltre a quelli già causati dal tumore.

Tumori alla pittura

Quindi un gruppo di medici del Seattle Children's Hospital ha scoperto uno studio che ha descritto come una tossina nel veleno di scorpione - per qualche strana ragione - potrebbe legarsi alle cellule tumorali del cervello senza influenzare le cellule sane. I ricercatori hanno quindi creato una versione sintetica di questa sostanza, aggiungendovi un composto che brilla nella luce del vicino infrarosso, "dipingendo" il tumore.

Ma oltre a evidenziare solo le cellule malate, la tossina sintetica è anche in grado di attraversare la barriera emato-encefalica, una fortificazione cellulare e molecolare presente nei vasi sanguigni che impedisce alle sostanze chimiche di entrare nel cervello.

I medici hanno eseguito con successo i primi test, iniettando la tossina sintetica nei topi, osservando che dopo un periodo di soli 15-20 minuti, il tumore ha iniziato a brillare, distinguendosi tra i tessuti cerebrali sani degli animali. I ricercatori sperano di iniziare i test con gli umani entro la fine del 2013 e, se tutto andrà bene, la nuova sostanza potrebbe potenzialmente salvare molte vite e ridurre il numero di errori e sequele.