Il vaccino contro l'influenza suina può avere un aumento dei casi di narcolessia

Nel 2009, l'epidemia di H1N1, la temuta influenza suina, ha portato scienziati ed esperti medici di tutto il mondo a riunirsi per combatterlo. Tuttavia, un gruppo di neuroscienziati dell'Università di Stanford ha notato un fenomeno molto strano: quell'anno, il numero di persone a cui è stata diagnosticata la narcolessia - una condizione che causa la comparsa di focolai di sonno indefinito - è aumentato considerevolmente.

In questo sospettavano che il vaccino somministrato in massa per porre fine all'influenza suina potesse avere qualcosa a che fare con esso. I casi più gravi si sono verificati tra le persone che hanno ricevuto Pandemrix. Questi specialisti hanno recentemente completato lo studio e lo hanno pubblicato su Science Translational Medicine.

Pandemrix e simili, come Focetria, sono creati da due ceppi di H1N1. Il virus stesso contiene una proteina simile alla struttura di un recettore dell'ipocretina, l'ormone responsabile della regolazione del sonno e dell'eccitazione. Quando una persona soffre di narcolessia, le cellule che costruiscono questo componente vengono distrutte.

Poiché anche Focetria e Pandemrix hanno questa proteina, gli scienziati sospettavano che gli anticorpi che il corpo produceva per combattere l'influenza avrebbero anche eliminato i recettori dell'ipocretina, causando così la narcolessia.

L'influenza o il sonno?

Dopo aver testato su 20 persone, i ricercatori hanno confermato la teoria. Diciassette dei pazienti che hanno ricevuto il vaccino Pandemrix presentavano un alto tasso di anticorpi che attaccavano i recettori dell'ipocretina. Tuttavia, nessuno dei sei soggetti testati con Focetria ha mostrato lo stesso risultato.

Per molti decenni la causa della narcolessia è rimasta un mistero per i medici, ma questa scoperta suggerisce una nuova teoria: in realtà è una malattia autoimmune.

Le persone con una predisposizione genetica che ricevono il vaccino contro l'influenza suina possono generare anticorpi che possono durare mesi e persino perforare la barriera emato-encefalica. Una volta depositati nella massa della testa, questi anticorpi possono alterare il ciclo del sonno e causare narcolessia.