Il presunto guerriero vichingo avrebbe potuto essere un migrante slavo

I resti di una donna con un'ascia sono stati trovati in un cimitero vichingo nella città di Langeland, in Danimarca. Gli archeologi l'hanno identificata per la prima volta come una guerriera vichinga, ma nuovi studi condotti all'Università di Bonn in Svizzera suggeriscono che sarebbe effettivamente una migrante slava dall'attuale Polonia.

La ricerca è stata condotta da Leszek Gardela, archeologa di età vichinga presso il Dipartimento di lingue scandinave dell'Università. Secondo lui, "finora nessuno ha prestato attenzione al fatto che l'ascia trovata nella tomba provenga da una zona del Baltico meridionale, forse l'attuale Polonia".

(Fonte: Leszek Gardela)

Gardela sta lavorando al progetto Amazzoni del Nord - Armed Females in the Viking Age, che studia tombe scandinave del IX e X secolo. Secondo lui né l'ascia né la forma in che fu sepolta adattandosi agli stampi vichinghi. "La presenza di guerrieri slavi in ​​Danimarca era più significativa di quanto si pensasse. Durante il Medioevo, quest'isola era un crogiolo culturale di elementi slavi e scandinavi", riferisce il ricercatore.

(Fonte: Leszek Gardela)

Il lavoro degli archeologi è complicato dalla scarsa conservazione delle tombe trovate. Spesso è difficile identificare il sesso dei resti trovati e anche quando viene identificato, è difficile sapere quale sia la propria occupazione nella società vichinga. Nonostante il folklore dei guerrieri vichinghi, Gardela crede che le donne usassero le armi solo occasionalmente nei rituali o per autodifesa.

Tuttavia, almeno un guerriero è già stato confermato attraverso il DNA. Un corpo trovato a Birka, in Svezia, nel 1878, pesantemente armato e seppellito con cavalli fu identificato come una donna, probabilmente un arciere cavaliere e stratega militare.