Scopri il futuro della Via Lattea: la NASA mostra le foto della collisione tra 2 galassie

Chiunque sia vicino alla teoria del Big Bang, che spiega la nascita dell'universo da un'enorme esplosione cosmica, deve aver intuito che proprio come nascono le galassie, deve essere naturale che un giorno moriranno. E, bene, sappiamo - dopo tutte le lezioni di scienze - che questo percorso è inevitabile.

La collisione delle galassie e, di conseguenza, la loro fusione fanno parte di un fenomeno completamente naturale. E indovina? La nostra cara Via Lattea non è affatto immune. La cattiva notizia è: se il mondo non finirà nel prossimo film del 2012, finirà sicuramente tra qualche miliardo di anni. La buona notizia, d'altra parte, è che nessun essere vivente sulla superficie della terra oggi vivrà abbastanza a lungo per assistere a questo evento.

Andromeda Galaxy (Crediti: ON Journal)

Gli esperti stimano che la Via Lattea si scontrerà con il nostro vicino, la galassia di Andromeda, tra circa 4 miliardi di anni. Tuttavia, non è possibile per gli occhi umani vedere questo tipo di fenomeno senza che ciò comporti la morte. Quindi, per avere un'idea di ciò che accadrà a casa nostra, la NASA ha pubblicato le foto sul sito Web della missione Hubble dopo che il telescopio ha catturato il momento esatto in cui due galassie erano nel loro processo di collisione.

Incontro di due galassie chiamate UGC 2369. L'immagine è stata catturata dal telescopio Hubble e pubblicata il 05/08/2019. ( Crediti: NASA / ESA / Hubble / A. Evans)

La costellazione in cui è successo tutto è chiamata Ariete e, dopo essersi unita, la coppia di galassie divenne nota come "UGC 2369". Nell'immagine, puoi vedere due formazioni di luce a spirale che si incontrano. Inoltre, nella foto sono presenti un ponte a gas, polvere spaziale e molte stelle. Il ponte di riferimento è il primo punto di unione, mentre le forze gravitazionali collaborano affinché l'UGC 2369 prenda forma. La scienza spiega questo fenomeno espandendo le galassie che, quando diventano molto grandi, alla fine "inghiottono" le galassie più piccole e vicine.