"Il caffè di ieri è il caffè di oggi": nello spazio, il 90% del liquido viene riciclato

Se, come molte persone, vivi sognando un giorno di essere in grado di assumere il ruolo di un astronauta e fare viaggi nello spazio, è probabile che le seguenti informazioni ti scoraggino. Secondo la NASA, la stessa agenzia spaziale americana, il 90% del liquido utilizzato nelle stazioni spaziali - incluso quello usato per fare il caffè - viene riciclato da altre fonti, come il sudore e l'urina.

Ciò significa che, secondo le stesse parole della NASA, "il caffè di ieri è il caffè di oggi". Tuttavia, lo scopo dell'agenzia spaziale non è disgustare le persone che trovano queste informazioni. Essere in grado di purificare l'acqua condensata, il sudore e l'urina sono risultati degni di nota, ed è quello che la NASA intende fare.

Nelle stazioni spaziali, il 90% dell'acqua utilizzata proviene dal riciclaggio del sudore, dalla condensa e persino dall'urina.

"Processore delle urine"

Il "processore delle urine" è una delle macchine più importanti in questa evoluzione raggiunta dalla NASA. Oltre a trasformare il liquido espulso dall'uomo in acqua potabile, l'apparecchiatura aggiunge ioni calcio alla soluzione, componenti che il corpo umano espelle di più quando sottoposto a gravità zero.

Il "processore delle urine", una delle macchine responsabili della magia di trasformare l'urina in acqua.

La NASA è anche orgogliosa di aver sviluppato un metodo per consentire agli astronauti di bere il caffè attraverso una "tazza convenzionale". Invece di usare una bustina e una cannuccia, i viaggiatori nello spazio possono usare un oggetto che simula il passaggio del liquido alla bocca attraverso conduttori che imitano ciò che accadrebbe in un ambiente grave. Dopotutto, nello spazio, il caffè non "scende" come qui sulla Terra.

"Il caffè di ieri è il caffè di oggi."

È probabile che queste preziose informazioni sull'agenzia spaziale americana non siano sufficienti per accettare il fatto che il tuo caffè è stato creato dal caffè di ieri - o peggio, dalle tue urine. Ma è bello sapere che la tecnologia aiuta a sviluppare metodi di sopravvivenza che aiutano i viaggiatori spaziali nei loro lunghi viaggi.

Via TecMundo.