Un nuovo farmaco promette di ridurre al minimo i sintomi dell'Alzheimer

La malattia di Alzheimer è una condizione che, secondo il dott. Dráuzio Varella, colpisce in media il 10% delle persone di età superiore ai 65 anni e il 25% all'età di 85 anni. Diverse cause e modi per affrontare meglio la malattia sono stati studiati nel corso degli anni, e ora la Buffalo University di New York ha presentato uno studio su un farmaco che potrebbe essere in grado di compensare gli effetti della malattia sul sistema nervoso., evitando la perdita di memoria.

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L'inibitore allosterico PDE4D, noto come BPN14770, è stato utilizzato in studi clinici condotti dall'Università e uno dei suoi risultati è stato che gli effetti della sua applicazione potrebbero inibire l'azione del beta amiloide, una caratteristica proteica della malattia che provoca danni al sistema nervoso. Secondo Ying Xu, ricercatore e professore associato associato presso la Buffalo University School of Pharmacy and Pharmaceutical Sciences, l'osservazione degli effetti di questa soluzione dimostra che esistono meccanismi in grado di compensare il danno cerebrale in questa condizione.

"La nostra nuova ricerca suggerisce che BPN14770 potrebbe essere in grado di attivare vari meccanismi biologici che proteggono il cervello da deficit di memoria, danni neuronali e carenze biochimiche", ha commentato Ying Xu.

Secondo i ricercatori, lo sviluppo di un nuovo farmaco con questa soluzione, sebbene davvero impegnativo, rappresenta un grande progresso nella ricerca di metodi che aiutano i pazienti di tutto il mondo a mantenere la loro qualità di vita. La ricerca in corso con 255 volontari dovrebbe pubblicare nuovi capitoli entro il 2020.