L'uomo spiega perché non dovremmo chiamare un bambino nero

Nabby Clifford è nato in Ghana, Africa occidentale, e si è trasferito in Brasile nel 1983. Cinque anni dopo, ha creato uno spettacolo reggae su Fluminense FM Radio e ha fondato i Mighty Reggae Beat, una band che suonava i classici del genere.

Non da ultimo, il suo lavoro gli è valso il titolo di "Reggae Ambassador" nel Paese, ma questo non è l'oggetto del suo ultimo video su Internet.

Nabby non si considera nero, ma nero, e per due minuti presenta le sue argomentazioni.

Nabby Clifford

Racconta che, vivendo in Brasile da oltre 30 anni, osservava alcune usanze e non capiva l'uso della parola "nero". Secondo Nabby, al tempo della schiavitù, gli indiani erano chiamati "neri della terra". Tuttavia, nel 1755, quando ebbe luogo l'abolizione della schiavitù indigena, il termine fu abbandonato.

Inoltre, ricorda che usiamo espressioni come "lista nera", "magia nera", "mercato nero", "peste nera", "buco nero", "pecora nera", "umorismo nero", "il tuo passato è nero", tra gli altri.

Cioè, tutto con significati negativi. Afferma anche che nel dizionario la parola "nero" è legata all'infelicità e persino al termine "dannazione".

Pertanto, Nabby ritiene che non dovremmo chiamare una bambina nera, poiché potrebbe avere dei dubbi sulla sua identità.

L'aggettivo "nero" sarebbe usato per cose buone, come i fagioli neri, il colore di un'auto - che è sempre nero, non nero - per il caffè nero e anche nell'espressione "guadagnato una nota nera", che si riferisce alla ricezione di una grande quantità di denaro.

L'uomo lascia ancora il seguente fascino: "Se il bianco non è negativo, il nero non dovrebbe esserlo. Cambiamo la nostra lingua".

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