Hanno insegnato un'intelligenza artificiale a beatbox e ... credo incrociato!

Se ti piace tenere il passo con quello che sta succedendo nel mondo della tecnologia, allora dovresti sapere che stanno insegnando alle "macchine" a fare ogni sorta di cose, come la creazione di opere d'arte, la modifica di foto, la diagnosi medica, la previsione del crimine e così via. Ora qualcuno ha deciso di insegnare all'intelligenza artificiale come beatbox - e il risultato è, almeno, sconcertante (per non dire terrificante!).

Se non ricordi il termine, beatbox è la capacità che (finora) alcuni artisti sviluppano per suonare suoni di strumenti musicali ed elettronici con la bocca - e puoi vedere uno di questi ragazzi in azione tramite questo link. Tuttavia, secondo Lars Gotrich dell'NPR, stanno ora cercando di insegnare agli algoritmi a fare lo stesso, e per il momento possiamo garantire che gli umani abbiano il loro posto di beatboxer garantito.

Macchina per bambini

Ma prima di condividere con te l'output AI, lascia che ti parliamo un po 'dell'iniziativa. La "musica" è stata creata da campioni vocali di Holly Herndon, un compositore e artista americano che sviluppa composizioni principalmente attraverso il computer - utilizzando software e linguaggi di programmazione visiva per produrre processi e strumenti vocali personalizzati.

Nel caso del beatboxing artificiale, ciò che Holly ha fatto è stato alimentare una rete neurale con file contenenti campioni della sua voce e lasciare che la "macchina" elaborasse le informazioni e creasse una propria versione del suono. L'artista ha anche usato i ritmi prodotti da una canzone (anche americana) conosciuta come Jlin, e ha permesso all'algoritmo di unire tutto.

Il risultato fu battezzato Madrina, ma Holly si riferisce anche alla produzione come alla sua "piccola IA". Ad ogni modo, tieni le orecchie pronte e controlla il seguente suono (e non essere arrabbiato con noi se la musica fa la pelle d'oca o alimenta gli incubi!):

Siamo onesti! La madrina non è ciò che possiamo chiamare suono angelico. Tuttavia, secondo Holly, l'idea non era quella di produrre un brano che fosse facile da ascoltare o che suonasse come musica per le orecchie umane. Lo scopo, secondo l'artista, era di chiarire in quale fase di avanzamento questo tipo di tecnologia è - per Holly, l'IA è ancora un bambino - e per mostrare al pubblico che dobbiamo essere cauti e non non creare mostri. Sarà? Dimmi cosa ne pensi!

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