Gli scienziati dimostrano che gli emoji non sono un linguaggio universale

I cambiamenti naturali nella tecnologia apportano cambiamenti drastici al modo in cui comunichiamo, soprattutto attraverso conversazioni scritte, con applicazioni di comunicazione popolari come WhatsApp, Messenger, Telegram e altri. È molto comune per noi usare segni e simboli di vario genere per migliorare la conversazione, ma queste cifre possono davvero essere comprese in modo equo dai parlanti di qualsiasi lingua?

Secondo uno studio pubblicato dal Journal of Cross-Cultural Psychology, le emozioni espresse da emoji, emoticon o quei volti che "disegniamo" utilizzando simboli come due punti, parentesi, trattini, ecc., Non sono comprese allo stesso modo da persone di culture diverse, contrariamente alla credenza popolare. Esatto: quella faccia felice, triste, ridente o arrabbiata può essere interpretata in modo diverso da persone di altri paesi.

emoji

Culture diverse

Il team di ricerca dell'Università di Tokyo ha esaminato il modo in cui le emozioni espresse in simboli e immagini sono comprese in Giappone, Camerun e Tanzania.

Certo, c'è una certa somiglianza tra paesi con culture simili, come nel mondo eurocentrico occidentale, che comprende tutta l'Europa occidentale e praticamente tutta l'America. Ma quando confrontiamo culture più diverse e distanti, come quelle giapponesi o centrafricane, può verificarsi una certa confusione. Un buon esempio è notare che gli occidentali tendono a mostrare emozioni in bocca mentre i giapponesi usano gli occhi per questa funzione.

Il team di ricerca degli psicologi giapponesi Kohske Takahashi, Takanori Oishi e Masaki Shimada dell'Università di Tokyo hanno esaminato il modo in cui le emozioni espresse in simboli e immagini sono comprese in Giappone, Camerun e Tanzania, tre nazioni con vari gradi di connettività e accesso. su internet.

emoji

Com'è?

Sebbene i partecipanti analizzati fossero in grado di riconoscere le emozioni sui volti delle persone reali allo stesso modo indipendentemente dalla loro cultura, con solo una leggera confusione quando gli africani identificarono espressioni neutre e tristi tra gli asiatici, differirono ampiamente nell'interpretazione dei simboli.

Questa confusione può essere rafforzata non solo dalle differenze culturali, ma dall'esposizione a Internet delle persone in questi diversi paesi.

I partecipanti sono stati esposti alle emoticon in stile giapponese e occidentale, che mostrano rispettivamente espressioni di occhi e bocca e la confusione era diffusa. I giapponesi hanno compreso fluentemente le emozioni nei simboli, mentre i partecipanti dal Camerun e dalla Tanzania hanno avuto difficoltà a comprenderle.

Questa confusione può essere rafforzata non solo dalle differenze culturali, ma dall'esposizione a Internet che hanno le persone in questi diversi paesi. Mentre in Tanzania solo il 13% utilizza la rete e in Camerun il 25%, in Giappone questa cifra sale a un impressionante 92%.

emoji

Con la testa sul web

Lo studio afferma che i giapponesi sono spesso così immersi nella cultura di Internet che antropomorfizzano le emoticon, trasformando i simboli in veri e propri segni di sentimento, in modo tale che una fluidità così elevata, sia che si tratti dell'emozione espressa dagli occhi o dalla bocca in stile orientale dell'emoticon, in stile occidentale.

Questo può avere un impatto enorme sul modo in cui le persone si relazionano nel mondo reale, alterando la nostra percezione delle emozioni? Lascia la tua opinione qui nei commenti.