Censimento galattico: l'Universo ha 10 volte più galassie di quanto si pensasse in precedenza

A metà degli anni '90, le immagini catturate dal telescopio spaziale Hubble hanno rivoluzionato la nostra comprensione del cosmo consentendo agli astronomi di stimare che ci fossero tra 100 e 200 miliardi di galassie nell'universo osservabile. Ora, secondo Hanneke Weitering di Space.com, quelle stesse immagini, note come "Hubble Deep Field", sono state riesaminate e hanno sorpreso di nuovo gli scienziati.

Secondo Hanneke, un team internazionale di astronomi ha deciso di rivalutare le immagini in campo profondo insieme ad altri dati raccolti dallo stesso Hubble e da altri telescopi, trasformandole in una mappa tridimensionale dettagliata. La nuova analisi ha rivelato che, in effetti, la vecchia stima del numero di galassie nell'universo osservabile era ben al di sotto di quella reale - e che ci sono da 10 a 20 volte più galassie nel cosmo di quanto si pensasse in precedenza!

Nuovo censimento

La scoperta è arrivata dopo che gli astronomi hanno convertito i dati raccolti in immagini 3D e hanno utilizzato nuovi modelli matematici per calcolare l'esistenza di galassie che probabilmente non sono ancora "viste" dai telescopi di oggi, perché non sono abbastanza luminose o troppo lontane. in modo che le apparecchiature possano rilevarli.

Mosaico che mostra immagini originali di Hubble Deep Field - dove ogni punto rappresenta una galassia

Gli astronomi hanno analizzato le regioni a 13 miliardi di anni luce di distanza, il che ha permesso loro di effettuare misurazioni più accurate del numero di galassie in diversi periodi della storia dell'universo. Questo perché, osservando regioni così cosparse del cosmo, gli scienziati hanno effettivamente esaminato il suo passato - poiché la luce impiega molto tempo per percorrere distanze così vaste.

Come hanno spiegato, 13 miliardi di anni fa, nei primi giorni dell'universo - cioè pochi milioni di anni dopo il Big Bang - c'erano molte più galassie di oggi. Tuttavia, man mano che il cosmo si espandeva e si evolveva nel tempo, sebbene si formassero nuove galassie, molte galassie alla fine si fusero in più grandi.

Pertanto, secondo gli scienziati, il primo censimento non ha tenuto conto del fatto che la distribuzione delle galassie non è costante durante l'evoluzione dell'universo. Inoltre, il fatto che i telescopi non possano rilevare la luminosità di galassie deboli o lontane non significa che non esistano - e tutto ciò aiuta a spiegare la discrepanza tra il censimento precedente e quello attuale.