Il "Cimitero" della prima guerra mondiale viene scoperto nelle Alpi italiane

I cambiamenti climatici causati dal riscaldamento globale non sono solo catastrofici ma hanno anche un lato curioso. Secondo la storia, le Alpi italiane soffrono di temperature in aumento e lo scioglimento della neve ha esposto innumerevoli cadaveri di soldati della Prima Guerra Mondiale che erano stati congelati sulle montagne per decenni.

Secondo la storia, il "cimitero" è stato scoperto vicino alla città di Peio in Italia, in particolare nella regione di Ortles-Cevedale e Presena. In questa zona, sia gli austro-ungarici che gli italiani decisero di istituire basi di guerra per proteggere i confini, e i corpi trovati appartengono ai soldati di entrambi gli eserciti.

Cimitero ghiacciato

Fonte immagine: Riproduzione / Cronologia

Il sito fu scelto dalle milizie a causa del suo difficile accesso e fu usato per conservare le armi. Tuttavia, la bassa temperatura - inferiore a -30 ° C -, il ghiaccio e le valanghe sono diventati un pericolo costante e molti uomini sono morti per queste dure condizioni. Negli ultimi decenni, a causa dello scioglimento causato dai cambiamenti climatici, nella regione sono stati scoperti numerosi manufatti dell'epoca, come diari, lettere e persino altri cadaveri.

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Sempre nel 2004, una guida di Pico de San Matteo trovò tre cadaveri congelati appartenenti a soldati austriaci. I corpi tenevano in tasca delle bende e non portavano armi, suggerendo che potevano essere agenti medici che caddero durante una battaglia che ebbe luogo lì nel 1918.

Ad oggi, sono stati trovati oltre 80 cadaveri e, a causa delle condizioni meteorologiche della montagna, sono stati mummificati. Ma nonostante il gran numero di corpi, gli archeologi che lavorano nella regione credono che il numero sarà probabilmente molto più grande e che molti più soldati saranno ancora scoperti.